Una serie di studi ha messo in luce come l'esperienza infantile degli psicoterapeuti sia caratterizzata da un'elevata presenza di esperienze traumatiche, come abusi fisici e sessuali, trascuratezza, ospedalizzazione o morte dei un membro della famiglia (Nikčević et
al., 2007; Elliott & Guy, 1993), aspetti negativi nel funzionamento familiare, come inversioni di ruolo o forme di comunicazione ambigue
(Fussell & Bonney, 1990), oppure conflitti riguardanti l'espressione e l'accettazione dell'intimità (Racusin et al., 1981).
L'esistenza di esperienze di sofferenza nei professionisti delle relazioni d'aiuto si manifesta culturalmente nella figura mitologica di Chirone, il guaritore ferito. Il mito esprime l'idea di come l'esperienza di sofferenza personale renda il terapeuta psicologicamente consapevole, capace di aiutare e comprendere le esperienze di sofferenza degli altri.
In un recente studio condotto nel contesto italiano (Messina et al., 2013), abbiamo osservato che gli psicoterapeuti in formazione riportano le loro esperienze relazionali passate come principale fonte di motivazione ad intraprendere la formazione di psicoterapeuta, seguite da altre motivazioni collegate a precedenti esperienze professionali, all'idea di seguire una predisposizione personale, il desiderio di aiutare gli altri, interessi di tipo teorico, sviluppo personale e sviluppo professionale.
Chi diventa terapeuta spesso segue una missione di vita... siate fiduciosi, riconoscerà la vostra sofferenza, sarò un incontro che vi segnerà!
FONTI SCIENTIFICHE
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