lunedì 10 aprile 2017

IL TRIANGOLO DRAMMATICO: ALCUNI MODI DISFUNZIONALI DI ENTRARE IN RELAZIONE CON L'ALTRO

Il concetto di triangolo drammatico viene proposto da Karpman (1968), un esponente del modello di terapia dell'Analisi Transazionale, per descrivere alcuni particolari aspetti delle comunicazioni disfunzionali. Secondo l’autore, nelle comunicazioni che prendono una piega disfunzionale avviene che i partecipanti all’interazione stanno svalutando sé oppure l’altro, intendendo per svalutazione un processo di disconoscimento di aspetti della realtà che riguardano sé e l’altro. Nelle interazioni funzionali, non vi è una svalutazione né di se stessi né degli altri. Al contrario, nelle interazioni disfunzionali le svalutazioni fanno sì che l’individuo nel corso delle interazioni assuma una delle seguenti posizioni esistenziali disfunzionali:

Triangolo Drammatico
-          la Vittima, svaluta sé stessa e si vede come inferiore all’altro;

-          il Persecutore, svaluta l’altro e lo considera inferiore a sé stesso;

-          il Salvatore, svaluta le risorse dell’altro offrendogli aiuto da una posizione di superiorità.


Perché possa instaurarsi una dinamica interattiva disfunzionale, è necessario che si creino particolari incastri tra i partecipanti all’interazione. Ad esempio, affinché uno dei partecipanti impersoni il ruolo di Persecutore o di Salvatore è necessario che ci sia una Vittima. La creazione di incastri specifici è facilitata dal fatto che se un individuo impersona un ruolo nel triangolo drammatico, stimola nell’altro un ruolo complementare. Ad esempio, se un individuo si rivolge ad un altro impersonando un ruolo di Vittima, è facile che l’altro si senta stimolato ad assumere il ruolo di Persecutore o Salvatore. Questi fenomeni si manifestano frequentemente in terapia e possono essere utilizzati con finalità terapeutiche. Ad esempio, davanti ad un intervento che parte da uno dei ruoli drammatici, il terapeuta potrebbe rispondere in maniera tale da non essere agganciato nella comunicazione disfunzionale. Viceversa, se il terapeuta si sente stimolato a rispondere da Persecutore, Salvatore o Vittima, può avere degli elementi importanti per definire le dinamiche transferali/controtransferali che stanno prendendo corpo nel corso della seduta (Novellino, 2010).

Le diverse posizioni esistenziali sono rappresentate all’interno di un triangolo in quanto si assume che non siano fisse, ma che in specifici momenti dell’interazione disfunzionale i partecipanti all’interazione di spostino un vertice del triangolo drammatico ad un altro. I passaggi tra un vertice del triangolo drammatico all’altro sono osservabili in specifiche fasi dei giochi berniani, caratterizzate dallo scambio nelle posizioni degli interlocutori (Berne, 1968). Vediamo alcuni esempi di spostamenti nel triangolo drammatico nei giochi (tratti da Stewart e Joines, 2000).

Un esempio di passaggio da Persecutore a Vittima, si può osservare nel gioco “Il difetto”. In questo caso la persona A parte da un ruolo di Persecutore trovando difetti di qualsiasi tipo nella persona B (che rimane nel ruolo di Vittima). Quando accade che la persona A viene rifiutata dalla persone B (che esce dal ruolo di Vittima e passa al ruolo di Persecutore), la A che prima criticava adesso passa al ruolo di Vittima.
Un esempio di passaggio da Vittima a Persecutore è il gioco “Sì, ma...”, in cui la persona A parte da un ruolo di Vittima lamentandosi per le proprie sfortune o i propri problemi, tuttavia quando l’interlocutore B propone delle soluzioni o dei consigli (da una posizione di Salvatore), la persona A li rifiuta sistematicamente passando ad una posizione di Persecutore.
Infine, un esempio di passaggio da Salvatore a Vittima, si ha bel gioco “Sto solo cercando di aiutarti”, in cui la persona A parte da una posizione di Salvatore offrendo aiuto (ad una persona B che ricopre il ruolo di Vittima), per poi passare ad una posizione di Vittima se la persona B rifiuta l’aiuto, oppure se la persona B gli comunica che l’aiuto offerto non è abbastanza valido (la persona B passa in questo caso ad una posizione di Persecutore).

BIBLIOGRAFIA
Berne, E. (1968). Games people play: The psychology of human relationships (Vol. 2768). Penguin UK.

Karpman, S. (1968). Fairy tales and script drama analysis. Transactional Analysis Bulletin, 7, 26, 39-43.

Novellino, M. (2010). Seminari clinici. La cassetta degli attrezzi dell’analista transazionale. FrancoAngeli, Milano.

Stewart, I. & Joines, V. (1987). TA Today. Tr. It, L’Analisi Transazionale. Guida alla psicologia dei rapporti umani. Garzanti, Milano 2000.